In Grecia, sulle tracce di Poseidone

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Noleggiata l’auto all’aeroporto di Atene mi ero diretta subito verso Sparta per visitare l’antica acropoli. Sul tragitto, ricordo di essermi fermata diversi minuti per osservare quell’indescrivibile canale di Corinto che sembrava, visto dall’alto, una lunga infinita strada senza fine, come quelle che si trovano in mezzo alla California. Pensai che l’unica differenza stava in quelle pareti alte ben oltre 90 metri, che delineavano in maniera ordinata il tratto in cui le navi sarebbero passate, impedendo così “un cambio di percorso”; una cosa che nella vita risultava a me sconosciuta, dopo l’interruzione del mio matrimonio, infatti, i miei cambi di rotta erano diventati sempre più frequenti.
Una volta raggiunto il sud del Peloponneso, feci visita ad un piccolo paese che è proprio un grazioso museo a cielo aperto. L’architettura Bizantina che solcava su tutto il pendio, con numerose case, chiese con affreschi ancora intatti, il castello, e quella atmosfera medioevale, che ho sempre guardato con fascino, mi riportarono subito sui colli toscani della bella Italia che avevo visitato qualche settimana prima. Tirai fuori il mio taccuino e presi qualche appunto su Mystra…in quel momento,dopo un lungo respiro,mi balzò in testa un pensiero: “chissà cosa stava facendo Eric in quel momento? “, feci un sorriso, chiusi il diario e continuai il mio viaggio.

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L’incontro

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Photo by Cristina Gottardi on Unsplash

Ci sono persone che non hanno bisogno di incontrarsi, per conoscersi, ci sono incontri che non lasciano nessun segno, ci sono segni che annunciano un incontro; e poi ci sono incontri che cambiano la vita, e questo è quello che è successo ad Eric e Sheila.

Sheila era a Milano da qualche giorno, una delle tappe del suo viaggio in Italia che la aveva portata dapprima a Roma, la grande, poi a Firenze, la magnifica, e infine a Milano, una città non meno ricca di storia delle altre due, ma che offriva, ai suoi occhi, quel giusto miscuglio di storia e modernità che si addice ad una città europea; con la sua storia, i suoi monumenti, i grattacieli e i negozi scintillanti, gallerie d’arte e locali di ogni genere. In quella tappa, ospite da una zia, aveva trovato Carola, una cugina quasi coetanea, ma che non aveva mai visto, perché nata dopo il trasferimento in Italia di sua zia. Trovarsi dopo molto tempo con una persona di cui si, aveva visto qualche foto, ma praticamente non sapeva nulla, risvegliò in lei una curiosità quasi infantile, come fosse desiderosa di recuperare del tempo perduto. Nelle sue giornate milanesi trascorsero molto tempo insieme; Carola conosceva benissimo la città, e sapeva come muoversi con destrezza nel caos della metropoli e accompagnava volentieri Sheila in visita a quei monumenti che, spiegati con l’amore e la passione che ci metteva, prendevano una luce diversa da quella che aveva appreso dalle noiose gite scolastiche della sua adolescenza. Solo al calare del sole sceglievano di buttarsi nella mondanità dei locali piu trendy e alla moda che la città poteva loro offrire.
Sheila viveva quindi questa esperienza con una gioia e uno spirito diverso dalle tappe precedenti, in cui aveva assaporato, spesso in solitudine, tutta quella bellezza e arte che Roma e Firenze le avevano offerto. Qui viveva una doppia vita; di giorno in visita alla storia, e di notte nel cuore della città che non dorme mai.

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