Noleggiata l’auto all’aeroporto di Atene mi ero diretta subito verso Sparta per visitare l’antica acropoli. Sul tragitto, ricordo di essermi fermata diversi minuti per osservare quell’indescrivibile canale di Corinto che sembrava, visto dall’alto, una lunga infinita strada senza fine, come quelle che si trovano in mezzo alla California. Pensai che l’unica differenza stava in quelle pareti alte ben oltre 90 metri, che delineavano in maniera ordinata il tratto in cui le navi sarebbero passate, impedendo così “un cambio di percorso”; una cosa che nella vita risultava a me sconosciuta, dopo l’interruzione del mio matrimonio, infatti, i miei cambi di rotta erano diventati sempre più frequenti.
Una volta raggiunto il sud del Peloponneso, feci visita ad un piccolo paese che è proprio un grazioso museo a cielo aperto. L’architettura Bizantina che solcava su tutto il pendio, con numerose case, chiese con affreschi ancora intatti, il castello, e quella atmosfera medioevale, che ho sempre guardato con fascino, mi riportarono subito sui colli toscani della bella Italia che avevo visitato qualche settimana prima. Tirai fuori il mio taccuino e presi qualche appunto su Mystra…in quel momento,dopo un lungo respiro,mi balzò in testa un pensiero: “chissà cosa stava facendo Eric in quel momento? “, feci un sorriso, chiusi il diario e continuai il mio viaggio.
Girai diversi giorni, assaporando tutte le meraviglie che la Grecia aveva da offrirmi e soggiornando in diversi b&b. Uno fra tanti, il “Viva b&b” ad Anavyssos, che mi regalò una tra le più belle viste panoramiche… per non parlare dell’ottima cena casalinga fatta dai gentilissimi padroni di casa. L’appartamento, situato sulla collina di Saronida, oltre ad una pace straordinaria, offriva quella giusta atmosfera di casa che di tanto in tanto mi tornava utile all’animo. Inoltre era un punto strategico per poter visitare Atene, una tappa che mi ero tenuta per la fine di questo viaggio in Grecia. Ovviamente non prima di passare ad ammirare il tempio di Poseidone che affaccia sul pittoresco Golfo di Saronico; una bellezza che mi ricordava far brillare gli occhi di mia nonna, attraverso i documentari. Lui,nella mitologia, il dio del mare, dell’acqua che feconda la terra. Si credeva che concedesse ai marinai, di affrontare viaggi sicuri; ma talvolta veniva offeso, e allora, infastidito,colpiva il suo tridente sui fondali, generando terremoti. Mi venne da pensare che magari, sarebbe bastata una sirena, per placare la sua ira….
Quella sera, ricordo bene che per cena, i proprietari del b&b fecero delle polpettine fritte con origano e menta, pasta ripiena di feta, della zuppa di pesce, un insalata con cetrioli pomodori cipolle olive peperoni e…pensate un po’, feta! Ancora una volta ritornavo in Italia con un vago ricordo alla panzanella. Tipico piatto toscano. Ovviamente a guarnire la tavola, non poteva mancare la regina delle salse greche, la tzatziki! Tutto, e dico tutto era davvero molto delizioso, sia per le mie papille gustative, che assaporavano ogni volta qualcosa di nuovo, sia per il mio cuore. Altrettanto deliziosi erano loro, i padroni di casa, così gentili ed accoglienti; non ricordo i loro nomi ma ricordo benissimo le loro bellissime parole nell’ incoraggiarmi a non abbandonare questo mio lungo progetto di viaggio.
Dopo una dose inquantificabile di gnocchi fritti con miele e cannella, mi recai nel mio appartamento e mi misi in terrazza, accesi una sigaretta…Rimasi imbambolata diversi minuti ad osservare le piccole luci delle casette che affacciavano sul Golfo. Cominciai a fantasticare sulle varie vite vissute al loro interno; forse in una di queste, viveva una coppia di innamorati che aveva passato più della metà delle loro vite uniti uno accanto all’altra. Oppure, una famiglia stufa della frenesia della città,che aveva scelto di trasferirsi in un posto tanto grazioso. Mi è sempre piaciuto immaginare ipotetici scenari sulle vite degli altri; sbirciare verso le porte o le finestre in giro per la città.
In quel momento, l’aria cominciava a diventare frizzante e per qualche secondo rimpiansi quel caldo abbraccio ricevuto a Milano. L’indomani sarei partita per l’Egitto molto presto,ma il sonno tardava ad arrivare, così, finalmente, decisi di abbozzare qualche riga del mio viaggio ad Eric.
“Caro Eric… è da poco passata la mezzanotte qui. Sono reduce di una favolosa cena in pieno stile greco. Poco dopo l’alba lascerò questa meravigliosa città. Non immagini quanto sia magico questo posto che ancora conserva gran parte dell’atmosfera vissuta nell’epoca arcaica. Mi rendo conto ogni giorno di più che l’aver intrapreso questo viaggio, sia stato uno dei più bei regali che potessi farmi nella vita.
A proposito di regali… Sei andato al Doughnuts Plant, in Grand Central a prendermi il più buon doughnut di tutta New York?
Me lo avevi promesso…
Lo so, penso sempre al cibo, ma te l’ho detto sono golosa!!! 🙂
Ora ti saluto. Ti invio un caldo abbraccio come quello che piacevolmente mi hai donato tu di fronte alla luna, ai navigli , alla vita Milanese e che… un pochino lo ammetto, in questo momento rimpiango! Un bacio.
Tua Sheila “